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| sent on March 21, 2020 (13:14) | This comment has been automatically translated (show/hide original)
the trail of the lost mobile phone in a historic alley makes me think of the profound changes in our daily lives in recent decades related to technology and science, but also how our wild roots and the depths of our psyche have remained the themselves over the centuries, ready to take over. la scia del telefonino persa in un vicolo storico mi fa pensare ai profondi cambiamenti della nostra vita quotidiana negli ultimi decenni legati alla tecnologia e alla scienza, ma anche come le nostre radici selvagge e il profondo della nostra psiche siano rimasti gli stessi nei secoli, pronti a prendere il sopravvento. |
| sent on March 21, 2020 (15:09) | This comment has been automatically translated (show/hide original)
Ciao, grazie per il passaggio! Venezia non è solo una realtà storica, non basta aver visto San Marco, la Ca' Granda (o Palazzo Ducale), il ponte di Rialto, quello dei Sospiri, i canali, le gondole. Il Grande Pubblico non conosce la realtà di Venezia, dove abita un popolo (una minoranza) che L' ha sposata con tutte le Sue insidie, che la vive in taluni casi nel Suo abbandono ancorché utilizzando tutti gli strumenti che la società moderna mette a nostra disposizione. E', purtroppo, un popolo anziano, talvolta abbandonato dai propri parenti che vivono altrove in realtà completamente diverse e non comprendono il perché ed il percome si viva, e si possa vivere, in una Città simile. E' triste, ma purtroppo molti sono i casi, le realtà, che non si vedono e si potrebbero toccare con mano solo scendendo tra le calli, conoscendo chi - dietro quelle finestre - vive la propria quotidianità!! Grazie a tutti quelli che, nell'anonimato, svolgono la propria opera di assistenza a queste persone, in taluni casi fronteggiando situazioni che - nelle città normali - non rappresenterebbero alcun problema!! Grazie, anche per Loro. Un saluto Daniele |
| sent on March 21, 2020 (17:39) | This comment has been automatically translated (show/hide original)
An uncle of my mother was from Venice and loved art, when I was a child, almost 50 years ago, she accompanied us to the lesser-known Venice. He told us treasures and tales of the past. I have a strong emotional connection with Venice and the lagoon, as an adult I have come back many times but now for over 10 years I have not come back and the last time I found everyday life very changed. Yedy words are loving but well describe the difficulties behind so much beauty. Uno zio della mia mamma era di Venezia e amava l'arte, quando ero bambina, quasi 50 anni fa, ci accompagnava nella Venezia meno nota. Ci svelava tesori e racconti del tempo passato. Ho un forte legame affettivo con Venezia e la laguna, da adulta ci sono tornata molte volte ma ormai è da oltre 10 anni che non torno più e l'ultima volta ho trovato la vita quotidiana molto cambiata. Le tue parole sono amare ma descrivono bene le difficoltà dietro tanta bellezza. |
| sent on March 21, 2020 (21:29) | This comment has been automatically translated (show/hide original)
Allora: 1) io non sono abituato alle chat, Juza è l'unica che frequento, per cui non sono abituato a non conoscere le persone con cui "parlo"; 2) parli di "adulta", dovrebbe significare che dietro ad un anonimo "Parvati" ci sia una ragazza che probabilmente ha un nome; 3) il cuore di Venezia ha molte sfaccettature che sono rimaste ancorate ad una vita passata, magari non da 50 anni fa, ma molti anni sì!! Tu Valdostana: fortuitamente...............quanti ricordi!! 6 mesi di Scuola Militare Alpina, 6 mesi ogni giorno su per quelle montagne così diverse dalle mie Dolomiti. E poi - quando abitavo a Milano - a sciare su tutte le piste, la traversata de La Mer du Glace, il ghiacciaio del Rutor, il Monte Rosa che ho salito 2 volte, il Gran Paradiso che sogno ancor ora. Perdonami, divento prolisso, ma ad una certa età i ricordi valgono molto. Un caro saluto e ricorda che se vuoi venire da queste parti c'è sempre un posto per gli ospiti. Daniele |
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