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Esposizione e Istogramma

Uno dei grandi vantaggi della fotografia digitale è la possibilità di controllare l'esposizione immediatamente dopo lo scatto, grazie all'istogramma e allo schermo alte luci. Per scattare una foto perfettamente esposta, non c'è bisogna di fare calcoli complessi: io scatto una foto di prova con le impostazioni suggerite dalla fotocamera, controllo l'istogramma e, se necessario, imposto la compensazione dell'esposizione sul valore appropriato e ripeto la foto. Imparare ad utilizzare le principali modalità di esposizione e l'istogramma richiede un pò di pazienza e di pratica, ma dà controllo completo sull'immagine.
 
 

Le modalità di esposizione

Ogni fotocamera seria ha quattro modalità di esposizione: P, S, A, M (le fotocamere amatoriali hanno anche numerose e inutili modalità "scena").  
 
P è la modalità Programma. La fotocamera sceglie sia il diaframma che il tempo di scatto; voi potete selezionare una combinazione equivalente utilizzando la ghiera principale. Questo è la modalità di esposizione più semplice, ma non ve la consiglio, a meno che non siate alle prime armi.  
 
S (Tv per le fotocamere Canon) è la modalità Priorità di Tempo. Voi scegliete il tempo di scatto e la fotocamera sceglie il diaframma appropriato. Per quanto mi riguarda, non amo la modalità S perchè non dà controllo sulla profondità di campo; inoltre, se selezionate un tempo di scatto troppo rapido e non c'è abbastanza luce, è facile avere foto sottoesposte, in particolare con obiettivi poco luminosi (es. f/5.6) che non permettono di aprire il diaframma per controbilanciare il tempo di scatto breve.  
 
A (Av per le fotocamere Canon) è la modalità Priorità di Diaframma, ed è di gran lunga la modalità d'esposizione più utile: io la uso per il 90% delle mie foto. Si sceglie un diaframma e la fotocamera sceglie il tempo di scatto appropriato. La modalità A permette di controllare la profondità di campo; inoltre, potete utilizzare la modalità A anche per controllare il tempo di scatto. Se vi serve il tempo più rapido che si può avere per una data scena e una data sensibilità ISO, non dovete far altro che selezionare il diaframma più aperto: la fotocamera seleziona automaticamente il tempo di scatto più rapido possibile. (se il tempo è ancora troppo lento, bisogna alzare la sensibilità ISO: se invece impostate la modalità S e selezionate un tempo più rapido, la foto sarà sottoesposta, perchè l'obiettivo è già al diaframma più aperto e la fotocamera non riesce a controbilanciare il tempo di scatto).  
 
M è la modalità Manuale. Permette di scegliere sia il tempo di scatto che il diaframma; può essere utile in alcune situazioni, ma richiede una certa esperienza. Uso la modalità M per il 10% delle mie foto: è molto utile quando il flash è la fonte di luce principale e in particolari situazioni, come la fotografia notturna. Le fotocamera Canon hanno una compensazione dell'esposizione abbastanza limitata (+/- 3 stop, mentre le Nikon hanno +/- 5 stop), quindi in qualche caso l'unico modo per ottenere l'esposizione corretta è impostare la modalità manuale. Inoltre, la modalità M è utile quando il soggetto si muove contro uno sfondo molto disomogeneo.


 
Grazie all'istogramma, è relativalemte facile esporre correttamente anche un soggetto "difficile" come questi uccelli bianchi contro uno sfondo scuro. Qui la compensazione era impostata su -1 per non bruciare le luci. Dato che -1 dà un tempo di scatto più rapido di 1 stop, ho abbassato la sensibilità ISO di 1 stop. In altre parole, si ottiene lo stesso tempo di scatto sia a 400 ISO che a 200 ISO @ -1, ma quest'ultima impostazione è una scelta migliore in situazioni difficili, perchè evita la sovraesposizione.
 

L'esposimetro

Ci sono tre tipi principali di esposimetro: Valutativo, Prevalenza Centrale e Spot. Spot usa solo una piccola area, che in genere corrisponde all'area AF selezionata, per determinare l'esposizione; Prevalenza Centrale, invece, utilizza l'area centrale del fotogramma. L'esposimetro Valutativo analizza l'intera immagine per determinare l'esposizione. Io uso sempre Valutativo; Spot e Prevalenza Centrale erano la scelta migliore con la pellicola, ma con l'avvento del digitale non sono più così importanti. Infatti, usando l'esposimetro Valutativo e controllando l'istogramma si può determinare l'esposizione giusta molto più rapidamente che con la misurazione Spot.
 
 

La compensazione dell'esposizione

La compensazione dell'esposizione è essenziale per avere foto correttamente esposte. Anche se le fotocamere moderne hanno esposimetri molto sofisticati, utilizzo raramente l'esposizione "di partenza": spesso utilizzo una compensazione più o meno marcata per ottenere i risultati migliori.  
 
Se impostate la compensazione dell'esposizione su un valore positivo, per es. + 0.3 o +2, aumentate l'esposizione e rendete la foto più chiara; se impostate la compensazione dell'esposizione su un valore negativo, per es. - 0.3 o -2, diminuite l'esposizione e rendete la foto più scura. Alcune fotocamera hanno una gamma di compensazione abbastanza limitata; per esempio, la Canon 500D permette di sottoesporre o sovraesporre di soli 2 stop. Per superare i limiti della fotocamera, bisogna utilizzare la modalità manuale e scegliere la combinazione di tempo di scatto/diaframma che dà i risultati desiderati.  
 
In genere, io imposto la compensazione dell'esposizione dopo aver letto l'istogramma: se la foto è sovraesposta imposto la compensazione su un valore negativo, e vice versa. Una tecnica alternativa che uso per non bruciare i bianchi, quando fotografo soggetti chiari in luce intensa, è impostare la compensazione su -1 e abbassare di uno stop gli ISO. In questo modo, il tempo di scatto è lo stesso, ma ci sono meno probabilità di bruciare le alte luci: per esempio, per una data scena sia ISO 400 +/-0 e ISO 200 -1 danno lo stesso tempo di scatto, ma la seconda impostazione aiuta ad evitare di sovraesporre le alte luci. Ovviamente, sottoesponendo di 1 stop i bianchi sono ben esposti, ma i mezzitoni e le ombre possono diventare molto scuri.
 
 

L'istogramma

Lo schermo LCD permette di vedere l'immagine, ma è solo un'anteprima approssimativa che non permette di giudicare precisamente l'esposizione: per determinare se l'immagine è esposta correttamente, è necessario usare l'istogramma. L'istogramma è un grafico che mostra la luminosità della foto; ogni reflex dà la possibilità di vedere l'istogramma di luminosità della foto, e alcune fotocamere hanno addirittura istogrammi RGB. Nelle reflex Canon, l'istogramma viene mostrato nello schermo di playback principale, insieme a una piccola anteprima della foto e ai dati di esposizione.


 
L'asse orizzontale rappresenta il livello di luminosità, da 0 (nero puro) a 255 (bianco puro). L'asse verticale rappresenta il numero di pixel che hanno una determinata luminosità.  
 
Imparare a leggere l'istogramma mostrato dalla fotocamera è abbastanza semplice: bisogna solo ricordare che l'istogramma deve corrispondere al soggetto. Per esempio, se si scatta una foto di un soggetto bianco, l'istogramma dovrebbe essere nell'area di destra (valori più luminosi); se è nell'area di sinistra la foto è sottoesposta perché il soggetto bianco è stato registrato con tonalità scure. Per la stessa ragione, un soggetto scuro dovrebbe creare un istogramma posizionato nel lato oscuro (a sinistra); un soggetto di tono medio dovrebbe creare un istogramma centrato, e così via. Quando si osserva l'istogramma, è importante controllare se il grafico tocca un'estremità (0 o 255): in questo caso, l'immagine è decisamente sottoesposta o sovraesposta e parte del dettaglio è andato perso. Anche se fotografate un soggetto molto chiaro o molto scuro, l'istogramma non dovrebbe mai toccare i bordi. Sono convinto che il miglior modo per imparare a usare l'istogramma sia osservare il grafico in varie situazioni: qui potete trovare alcuni esempi.


 
Questa foto mostra un soggetto di luminosità media. La foto è ben esposta e l'istogramma, come ci si può aspettare, è abbastanza centrato; la gamma tonale va da nero a bianco, ma la maggior parte dell'immagine è composta da mezzitoni. Questo non è un soggetto facile da esporre - basta sovraesporre o sottoespote di 1 stop per perdere dettaglio delle poche zone scure o chiare. In questo caso, invece, il grafico si avvicina a entrambe le estremità, ma non ne tocca nessuna.  
 
 
 


 
Questa è una foto completamente sovraesposta. Le aree scure sono rese come mezzitoni, e le alte luci sono così sovraesposte che sono diventate un'area bianca, senza dettaglio. L'istogramma, che sfora sul lato destro, mostra la perdita di informazioni d'immagine: questa foto non può essere recuperata. Se vi capita un istogramma come questo, impostate la compensazione dell'espozione su un valore negativo (es. -1) e ripetete lo scatto. Se la gamma dinamica della fotocamera non è abbastanza per recuperare la scena, bisogna utilizzare tecniche speciali come le esposizioni combinate con Layer e layer mask.  
 
 
 


 
Questa è una classica immagine "a strati". Nell'istogramma, ci sono quattro picchi principali che rappresentano i quattro strati dell'immagine; ogni strato ha una luminosità leggermente diversa. Inoltre, l'istogramma ha molto spazio vuoto su entrambi i lati: significa che la foto ha poco contrasto. Sarebbe molto facile aumentare il contrasto con Photoshop trascinando il punto di bianco e il punto di nero verso le estremità dell'istogramma, ma in questo caso ho preferito mantenere il basso contrasto della scena, per creare un'atmosfera "soft", rilassante.  
 
 
 


 
Questa è una foto notturna scattata in Madagascar. L'istogramma è spostato verso i toni scuri, e in questo caso significa che la foto è correttamente esposta, dato che la scena scura è stata registrata come tono scuro. Anche le aree tagliate a sinistra, in questo caso, non sono un errore: rappresentano la silouette nera delle foglie di palma.  
 
 
 


 
In questa foto, ho impostato l'esposizione in modo da non bruciare i bianchi: la compensazione era impostata su -1. Se avessi utilizzato l'esposizione di partenza, lo sfondo sarebbe stato più luminoso, ma le penne bianche dell'Airone sarebbero molto sovraesposte. In questa foto, invece, lo sfondo è molto scuro (alcune aree sono veramente puro nero, come potete vedere dall'istogramma, che sfora sul lato sinistro), ma il soggetto è ben esposto. Quando vi capita una scena come questa, non preoccupatevi delle zone nere; dovete esporre per il soggetto.  
 
 
 


 
Durante i miei workshop, mi viene chiesto spesso se un picco come questo rappresenta un'esposizione sbagliata. La risposta è no: questa foto è ben esposta. Bisogna preoccuparsi solo quando il grafico sfora dai lati; se sfora dalla parte superiore, significa solo che la maggior parte della foto ha un determinato livello di luminosità, e il picco sarebbe troppo alto per essere mostrato interamente nella piccola finestra dell'istogramma. In questo caso, la maggior parte della foto è costituita da mezzitoni chiari.  
 
 
 


 
Questa è chiaramente una foto sottoesposta. Quando vi capita un istogramma come questo, significa che la foto è sottoesposta, a meno che non stiate fotografando un soggetto molto scuro. In questo caso, invece, il bruco e la foglia erano mezzitoni, ma sono stati registrati come toni scuri. E' ancora possibile correggere l'esposizione, dato che l'istogramma non sfora dai lati, ma si aumenterebbe molto il rumore: in queste situazioni, se possibile, consiglio di impostare la compensazione su un valore positivo e ripetere lo scatto.  
 
 
 


 
Questa foto appare velata e piatta perchè manca di contrasto. L'esposizione non è sbagliata - in queste situazioni, non si può fare nulla per migliorare la foto direttamente con la fotocamera, ma bisogna utilizzare Photoshop, per trascinare il punto di nero e il punto di bianco verso le estremità dell'istogramma, "tagliando" le zone vuote. E' facile avere istogrammi con zone vuote (= mancanza di contrasto) in giorni nebbiosi, o quando si fotografa un soggetto in ombra o in luce molto soffice. Aumentando il contrasto con PS si ottengono colori eccellenti ed esposizione perfetta.  
 
 
 


 
Questa foto ha un'ampia gamma tonale, da puro nero a quasi bianco, quindi l'istogramma è distribuito da una parte all'altra del grafico. Notate che il picco più grande dell'istogramma rappresenta il cielo blu, non la montagna - la silouette nera è un'area di nero puro, ed è rappresentata dal picco alto e sottile che sfora dal lato sinistro. Questa è l'esposizione corretta quando si vuole avere la montagna come una silouette; se volete avere dettaglio in primo piano in scene come questa, invece, dovete utilizzare la tecnica delle esposizioni combinate.  
 
 
 


 
Questa foto è sovraesposta perchè i mezzitoni del soggetto sono stati registrati come tonalità luminose, ma può essere facilmente corretta con Photoshop, dato che l'istogramma non sfora dai lati. In realtà, questa esposizione potrebbe essere considerata l'esposizione perfetta per questo soggetto - è l'esposizione più luminosa che si può ottenere senza bruciare le alte luci. Dopo aver reso più scura la foto con PS, si ottiene meno rumore e più gamma dinamica di una foto già "esposta correttamente" al momento dello scatto.  
 
 
 


 
Questa foto, invece, è troppo sovraesposta per essere corretta con PS. I petali del fiore sono diventati completamente bianchi, senza dettaglio. L'istogramma mostra chiaramente la sovraesposizione, dato che sfora dal lato destro (alte luci). Nello schermo alte luci, i petali lampeggiano come aree sovraesposte. E' necessario impostare la compensazione su un valore negativo e ripetere lo scatto.  
 
 
 


 
Questa foto è esposta correttamente, dato che il soggetto chiaro (un Airone bianco contro uno sfondo grigio chiaro) è stato registrato come tonalità medio/chiare. Il picco più alto rappresenta lo sfondo uniforme; come già detto, non è un problema se l'istogramma è tagliato nella parte superiore, mentre sarebbe un prolema se sforasse su uno dei lati.
 
 

Lo schermo alte luci

Lo schermo Alte Luci integra l'istogramma; esso mostra un'anteprima dell'immagine. Se ci sono aree lampeggianti, la foto è sovraesposta, e alcune aree sono completamente bianche e prive di dettaglio. E' necessario impostare la compensazione dell'esposizione su un valore negativo e ripetere lo scatto.
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